Colleferro è un comune italiano di 21 450 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
« Colleferro, non proprio in provincia di Frosinone, ma alle sue soglie in provincia di Roma, è sede di una delle massime industrie private dell'Italia del Centro, la Bombrini e Parodi; e spicca perciò sullo sfondo agricolo e pastorale, ed oggi tutt'al più faccendiero, del Lazio. Luogo d'incubazione di antifascismo prima che scoppiasse la guerra, centro di lotta partigiana più tardi, e oggi d'idee politicamente avanzate, Colleferro è una piccola città operaia modernista, folta di antenne radio. Regioni come il Lazio, modernizzandosi, non solamente attenuano le caratteristiche antiche ma concorrono a quelle opposte. »
Origini del nome
Ipotesi sul nome dicono che potrebbe derivare da:
una città volsca che era chiamata Ferruca o Verruca, che voleva intendere "altura", e quindi da questa nel tempo diventò Ferrugo collis e quindi Ferro collis o Collis ferro.Ferrugo collis o Collis ferrugo non deriverebbero dalla città volsca, ma dal fatto che sul colle avveniva la lavorazione del ferro.
Gerardus Mercator in una sua planimetria fatta nel 1589 ne riporta il nome di Castelferro.
Storia
Nella zona sono stati ritrovati reperti risalenti all'età del bronzo e all'età del ferro.
Altri reperti dell'alta valle del Sacco e della catacomba di Sant'Ilario ad bivium, che vanno dal paleolitico fino ad epoche medievali, sono oggi conservate nell'antiquarium comunale.
Età romana
Da Appiano e Plutarco apprendiamo che nell'82 a.C. nell'area di Colleferro si svolse la battaglia decisiva, conclusasi a favore di Silla, della Guerra civile condotta contro Gaio Mario il Giovane. Al termine dell'assedio Mario si suicidò.
Il Novecento
Zuccherificio Valsacco
Gazzetta ufficiale del 13 giugno 1935, Costituzione comune Colleferro
Lo sviluppo di Colleferro ebbe inizio già nel 1912, con la conversione di una fabbrica oramai in disuso da anni (lo zuccherificio della Società Valsacco), per la produzione di esplosivi. Il primo nucleo di case infatti non fu quello dove oggi si erge il centro della cittadina, bensì presso lo scalo della allora stazione ferroviaria "Segni-Paliano", poi chiamata stazione di Colleferro-Segni-Paliano in seguito alla nascita del comune di Colleferro: un primo nucleo di case (nonché la chiesa di San Gioacchino) venne edificata nell'allora territorio di Valmontone (conosciuto come Segni Scalo).
Lo scoppio del 38
La città di Colleferro viene segnata dallo scoppio avvenuto la mattina di sabato 29 gennaio 1938 nello stabilimento Bombrini Parodi Delfino, nel quale morirono 60 persone e ne rimasero ferite più di 1.500. La strage si verificò con due esplosioni: la prima si alle 7:40, per colpa di un operaio che per eliminare l'occlusione di un tubo d'aria compressa usò uno scalpello di ferro provocando scintille, che fecero subito alzare fiamme giunte a toccare 10 metri, mentre la seconda, più potente, si ebbe alle 8:05.
Il 18 giugno 1939 il principe Umberto di Savoia venne in piazza Italia per consegnare 67 ricompense al valor militare, di cui 60 furono alla memoria dei caduti e 7 ai superstiti che aiutarono gli altri a salvarsi. La notizia di questa esplosione venne riportata anche sul Times.
L'ingegnere Leopoldo Parodi Delfino (già senatore e figlio del fondatore della Banca nazionale, poi Banca d'Italia) e il senatore Giovanni Bombrini fondarono la fabbrica di esplosivi Bombrini Parodi Delfino, e, insieme allo stabilimento, venne creato un nuovo nucleo di case, conosciuto come "Villaggio BPD", nel quale si trasferirono numerosi operai con le loro famiglie, provenienti da diverse regioni d'Italia. Nella località era anche presente anche la "Calce e cementi Segni" (successivamente acquisita dalla Italcementi), la quale a fondovalle portava e lavorava il materiale estratto dalle cave della vicina città di Segni per produrne cementi per l'edilizia.
Colleferro, il cui territorio apparteneva originariamente ai comuni di Valmontone (zona dello Scalo), di Roma (zona dove sorge l'attuale capoluogo comunale) e di Genazzano (alcune aree rurali nei pressi della "via Palianese"), continuò la propria espansione urbana per tutti gli anni venti e trenta, fino a divenire comune autonomo nel 1935. Successivamente il comune di Colleferro aggiunse al proprio territorio limitate porzioni di quello dei comuni limitrofi di Segni e di Paliano.
Durante la seconda guerra mondiale Colleferro fu ripetutamente bombardata con l'obiettivo di distruggere lo stabilimento di esplosivi. La cittadinanza trovò riparo in una serie di grotte e cunicoli realizzati sotto il "Villaggio BPD" e noti con il nome di "Rifugi".
Cronistoria del Novecento
1898 - Con riferimento al periodo iniziale, prima della città di fondazione, quando viene costituita la Società Valsacco per la lavorazione delle barbabietole.
Lo Zuccherificio viene costruito davanti alla stazione ferroviaria di Segni-Paliano. Molte famiglie di operai si trasferiscono nei dintorni dello stabilimento, specialmente lungo la via Carpinetana antica, che costeggia il perimetro della fabbrica. A questo sviluppo edilizio spontaneo segue quello "pianificato" della Società Valsacco che su una altura poco lontana dallo Zuccherificio costruisce un piccolo villaggio, costituito da edifici bi - quadrifamiliari e dalla chiesa di S. Gioacchino.
1906 - La fabbrica trasferisce parte della produzione, le case vengono acquistate dalle Ferrovie dello Stato per adibirle a residenze per i dipendenti.
1909 - La Società Valsacco chiude. A Segni scalo vivono 50 famiglie.
1912 - Lo Stabilimento Valsacco viene rilevato dalla Società B.P.D. Vengono edificati nuovi impianti su 34 ettari di terreno.
1913 - Conversione dello Zuccherificio della Società Valsacco in fabbrica di esplosivi. In quel periodo il Senatore ing. Leopoldo Parodi Delfino sorvolando con il proprio aereo le terre allora appartenenti al principe Filippo Andrea VI Doria Pamphili, sceglie il luogo per impiantare una industria bellica. Nasce così un nuovo gruppo di edifici, in località Santa Barbara, per dirigenti, operai e loro famiglie. Prima immigrazione di maestranze specializzate dal Piemonte. Negli anni successivi si verificano una seconda immigrazione di edili dalle Marche, per la costruzione dei nuovi impianti (1920) ed una terza immigrazione dalla Toscana e dall'Umbria a seguito della costruzione dell'impianto delle 13 lavorazioni metalmeccaniche (1930). Si arriva così alla nascita di Colleferro, su suolo del Comune di Valmontone e di Roma.
1935 - Con legge XIII, n. 1147 del 13 giugno 1935, pubblicata sulla O.D. dell'8 luglio 1935, n. 157, viene fondato il Comune di Colleferro che incorpora porzioni di Valmontone, di Segni e di Paliano. La BPD incarica l'ing. Riccardo Morandi di progettare un nuovo Centro urbano. Contemporaneamente vengono realizzati i primi edifici di Corso Garibaldi, a blocco, per le famiglie degli impiegati, prospicienti la direzione della BPD.
1936 - L'ing. Morandi consegna il Piano Regolatore del Comune, che prevede la realizzazione di un gruppo di case a schiera, bi e quadri familiari, sul modello delle città-giardino inglesi. Le residenze si sviluppano tutte su due livelli con accessi a quote diverse su due fronti principali, sfruttando l'orografia del terreno. In questa fase l'insediamento di Colleferro interessa circa 15 ettari e comprende case in linea per gli impiegati, case a schiera per gli operai (200 vani) e numerosi edifici pubblici, come scuole alberghi per gli operai non residenti, dopolavoro, mercato e spaccio direzione.
1950-1953 - A seguito della promulgazione della legge Fanfani (1949) Viene realizzato, dall'INA CASA il nuovo quartiere di Piazza Mazzini, già pianificato dall'ing. Morandi. Gli edifici in linea, su tre piani, sono posizionati con le testate ortogonalmente sul viale che, dal corso principale, attraversa la piazza.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di Santa Barbara, la più grande delle chiese di Colleferro, realizzata dall'ingegnere Morandi, si trova al centro della città.
Tempietto di Santa Barbara
Chiesa di San Benedetto
Tempietto di Sant'Anna
Chiesa di San Gioacchino, che si trova a Colleferro Scalo, è la chiesa più antica.
Chiesa di Maria Santissima Immacolata
Chiesa di San Bruno, è la chiesa più recente.
Una delle entrate/uscite dei Rifugi
Architetture militari
Castello Vecchio
Rifugi antiaereo di Colleferro, residuato della seconda guerra mondiale, in cui trovarono riparo circa 3000 civili durante i bombardamenti; gran parte dei "Rifugi" è ancora visitabile nel giorno di Santa Barbara (4 dicembre), patrona del paese.
Castello di Piombinara.
Altro
Piazza Italia
Piazza Giuseppe Mazzini
Piazza Piero Gobetti
Piazza della Repubblica
Piazza San Benedetto (Quarto Chilometro)
Piazza caduti di Nassiriya
Piazza Roberto Gaucci
Piazza dell'Ospedale
Fonte Wikipedia
Come arrivare a Colleferro
In automobile
Colleferro è raggiungibile da diverse strade di collegamento importanti a livello locale e nazionale:
• Autostrada A1 Milano-Napoli - Sull'autosole Colleferro ha un proprio casello, utilizzabile anche per raggiungere i comuni limitrofi.
• Strada Statale N. 6 - Casilina - Colleferro si trova ad essere attraversata dall'importante arteria viaria rappresentata dalla Strada Statale Casilina, che collega la città di Roma con Frosinone, Cassino, Caserta fino a Capua.
• Strada Provinciale Palianense - La Palianense è una strada provinciale che collega Colleferro alle città di Paliano, Bellegra, Olevano Romano ed altri nell'entroterra ciociaro.
• Strada Provinciale Carpinetana. - La Strada Statale Carpinetana (conosciuta anche con il nome urbano di via Carpinetana) è una strada che collegava inizialmente la via Casilina al Comune di Carpineto Romano, attraversando la frazione di Pantano (Segni), ed i territori di Gavignano e Montelanico.
• Strada Provinciale Ariana - Precedentemente Strada Statale Ariana, conosciuta anche con il nome urbano di Via Latina, collega Colleferro alla cittadina di Artena passando per la frazione del Quarto Chilometro.
In treno
Colleferro è dotata di una Stazione ferroviaria denominata Colleferro-Segni-Paliano, situata sulla linea Roma-Caserta, nel tratto locale compreso tra Roma-Frosinone-Cassino-Caserta.
La Stazione Ferroviaria di Colleferro, garantisce il collegamenti sia con Roma (treni circa ogni ora) che con Frosinone e Cassino. I collegamenti con il centro città sono assicurati da autobus COTRAL e da N. 2 Linee di Circolare Urbana. La stazione ferroviaria dista circa 1 km dal centro.
In autobus
Attraverso le linee regionali del servizio COTRAL Colleferro è raggiungibile da tutti paesi limitrofi.
Per informazioni: Call Center Cotral - numero verde 800.174.471.







